Tanto per cambiare, ancora
una volta ho lasciato morire il mio blog dopo pochi post.
Tralasciando queste cose,
per rispolverare questo blog oggi vi parlerò di un film italiano
della fine degli anni Novanta: Jolly Blu
Jolly Blu è un film del
1998 diretto da Stefano Salvati, regista di numerosi videoclip di
artisti italiani, qui al suo primo lungometraggio. Il film vuole
tentare di riproporre un genere molto in voga intorno agli anni
Sessanta in Italia, ovvero il musicarello. Questo genere
cinematografico era noto per proporre una storia basata su una o più
canzoni di un certo artista (che spesso compariva nel ruolo di uno
dei protagonisti di questi film), e che ovviamente ne costituivano la
colonna sonora principale, oltre a promuovere e dare maggiore
visibilità ai cantanti coinvolti.
Nel caso di Jolly Blu,
l'artista coinvolto è il cantante pavese Max Pezzali, o più
precisamente il gruppo musicale con il quale Pezzali ha raggiunto la
fama, gli 883.
Breve storia degli 883 per
coloro che non conoscessero vita, morte e miracoli di Max Pezzali:
gli 883 nacquero come duo in quel di Pavia per opera di Max Pezzali e
di Mauro Repetto, due vecchi amici e compagni di classe. I due
scelsero il nome 883 basandosi sulla cilindrata della moto
Harley-Davidson Sportster. I due cantanti furono presto notati da
Claudio Cecchetto, il quale contribuì a lanciarli, portandoli a
partecipare a festival, come quello di Castrocaro del 1991, e a
pubblicare nel 1992 il primo album, Hanno Ucciso l'Uomo Ragno.
In breve tempo la fama del
duo cominciò a crescere, e seguì nel 1993 il secondo disco, Nord
Sud Ovest Est, oltre a vincere nello stesso anno il Festivalbar.
Tuttavia nel 1994 i due si
separarono: mentre Pezzali continuò ad esibirsi come 883, che in
seguito trasformerà in una vera e propria band, Repetto partì per
l'America in cerca di fortuna, affrontando diverse disavventure, al
seguito delle quali si trasferì in Francia, dove lavorò per un
periodo come animatore a Disneyland (ma questa è un'altra storia
[cit.]).
Torniamo a Max, il quale
nel 1995 ingaggiò altri musicisti (tra cui le coriste Paola e Chiara
Iezzi, che in seguito, da soliste, si faranno conoscere come Paola &
Chiara) e, come già detto sopra, fece degli 883 una vera e propria
band, questo fino al 2002, anno in cui Pezzali scioglierà
definitivamente il gruppo, continuando l'attività di cantante da
solista.
Il film in questione è
uscito in un periodo nel quale, nonostante l'addio di Repetto, la
popolarità del gruppo era alle stelle, soprattutto tra i più
giovani.
Piccolo momento di
autocritica: nell'articolo su The Room, mi sono accorto di aver usato
un sacco di spazio per spiegare la trama del film. In questo caso,
credo che difficilmente mi metterò a parlare troppo nei dettagli
della trama, semplicemente perché non c'è una vera e propria
storia, quanto piuttosto un insieme di sotto-trame relative al gruppo
di protagonisti, alcuni ragazzi che si ritrovano spesso in un piccolo
bar di periferia, tale Jolly Blu, dal titolo di una delle canzoni
degli 883 (ma non era una sala giochi?).
Come già spiegato, nei
musicarelli spesso chi cantava le canzoni, compariva come uno dei
personaggi del film, ed infatti Max Pezzali è presente nel ruolo di
Max, un ragazzo appassionato di musica che ogni giorno si ritrova con
il suo gruppo di amici al Jolly Blu per passare il tempo.
Da qui iniziano a
dipanarsi le varie sotto-trame, tra cui:
- il Jolly Blu è in difficoltà economiche e rischia di chiudere, per lasciare posto ad una pellicceria;
- il gruppo tenta di fare colpo su alcune ragazze, per poi fare un enorme figuraccia quando insieme finiranno per perdersi in strada;
- Enrico, uno degli amici di Max, tenta di iniziare una relazione con una di queste ragazze, Beatrice (ruolo per il quale fece un provino un ancora sconosciuta Angelina Jolie, però scartata perché “troppo sexy” e sostituita da una “espressivissima” Alessia Merz), cercando di farsela amica per poi arrivare a qualcosa di più;
- Daniele, un altro degli amici ci vuole provare con Annabella, una donna sensuale che passa sempre ogni giorno, alla stessa ora, nei pressi del locale (e che i ragazzi chiamano “il Mito”, interpretata da Sabrina Salerno). In seguito si scoprirà che è suo padre a voler aprire la pellicceria al posto del Jolly Blu. [Piccola nota: ricordo che in quegli anni, a La Ruota della Fortuna (ma anche in altre trasmissioni televisive sui canali Mediaset, mi sembra), spesso c'era tra gli sponsor la pellicceria Annabella di Pavia, che forniva anche le pellicce come premi finali, il che mi fa sospettare un possibile tentativo di product placement all'interno del film];
- Anna, la fidanzata di Michele, un altro ancora degli amici di Max, si concede ad un individuo noto come Il Losco, e lui viene a scoprirlo per caso grazie ad un filmato girato da uno dei membri della sua compagnia durante il party in discoteca;
- Alex (interpretato da Dario Cassini, noto per apparizioni in show come Zelig e Colorado), il figlio del gestore del Jolly Blu ed uno dei migliori amici di Max, sembra avere qualche problema (lo spettatore viene convinto che possa avere problemi con la droga, soprattutto ad un punto del film, dove i ragazzi credono che sia morto, per poi smentire il tutto verso la fine del lungometraggio).
Forse la storia che più
si avvicina ad una trama principale è quella di Max, che ho
preferito prendere a parte. Come già detto, il ragazzo è un
appassionato di musica e nel tempo libero compone canzoni. Nel
tentativo di guadagnare soldi per saldare i debiti del locale, il
gruppo di amici organizza una festa, durante la quale Max decide di
esibirsi e proporre le sue canzoni. Alla festa però viene invitato
anche un talent scout, Saturnino (noto per essere stato bassista di
Jovanotti), il quale nota Max e gli propone di fare un provino
davanti al presidente di una casa discografica (interpretato da
nientepopodimeno che dallo stesso Lorenzo Cherubini - a.k.a.
Jovanotti, appunto). Max si esibisce davanti a Jovanotti e
quest'ultimo decide di produrre il suo disco.
Le varie storie, inoltre,
sono accompagnate da vari brani degli 883, alcuni dei quali proposti
con tanto di testi in stile karaoke. Tra i brani presenti, proposti
in versione integrale, troviamo: Hanno Ucciso l'Uomo Ragno (la
canzone che Max canta durante il provino davanti a Jovanotti e
Saturnino), Sei un Mito (durante la quale si svolge la sotto-trama
del ragazzo che ci prova con la Salerno), Tieni il Tempo (durante la
festa nel locale), Rotta per Casa di Dio (quando i ragazzi si perdono
per strada con le ragazze), Se Tornerai (dopo che Max apprende della
“morte” di Alex), La Regola dell'Amico (relativa alla sotto-trama
del ragazzo che prova a farsi amica la Merz), Come Mai (verso la
fine) e molte altre. E' presente anche una versione remixata in stile
dance di Nella Notte, che si può ascoltare quando i ragazzi vanno
una sera ad una festa in discoteca. Le scene in cui si possono
ascoltare le canzoni inoltre sembrano dirette come fossero dei
videoclip musicali, lo stesso campo dal quale proviene Salvati,
lasciando la sensazione che l'intero film non sia altro che un enorme
videoclip delle canzoni degli 883.
La recitazione generale
degli attori è a dir poco scadente e approssimativa, tipica di
certi Z-Movie italiani degli ultimi quindici anni, film come Alex
l'Ariete, Parentesi Tonde, Dreamland, e persino il secondo
lungometraggio di Salvati, quell'AlbaKiara capace di trasformare
certe persone in assassini di pupazzi raffiguranti idraulici dei
videogiochi. In particolare spicca la recitazione di Alessia Merz,
che dimostra un'espressività degna (se non anche peggio) di Bella
Swan nei film di Twilight.
Come ultima nota, segnalo
un cammeo abbastanza inutile, che riguarda la ex showgirl spagnola
Natalia Estrada, comparsa durante la festa in discoteca; Cisco, uno dei
ragazzi, tenterà di provarci con lei, millantando anche di aver avuto
una Porsche, ricevendo in cambio un enorme due di picche ed una serie
di insulti in spagnolo.
In definitiva,
personalmente considero questo film più che altro come un pretesto
per riascoltarsi le canzoni degli 883, qualora ne fosse stati fan
all'epoca. Tolte le canzoni degli 883, il film non è altro che la
classica trashata italiana da quattro soldi, anche se non ai livelli
dei film citati poco sopra, che tenta di agganciarsi all'allora
successo di Pezzali e compagnia.
Spero che la lettura sia
stata di vostro gradimento, e ci rivedremo per un prossimo eventuale
articolo, che di questo passo probabilmente pubblicherò quando le
macchine si saranno ribellate all'uomo. Ma questa sarà un'altra
storia [cit.]
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