Avrei dovuto preparare un
articolo relativo ad un certo film cult della scorsa estate, ma
all'ultimo momento ho pensato di proporre qualcos'altro. Tranquilli,
che l'articolo menzionato prima o poi arriverà.
Intanto vi parlerò di un
film comico italiano della fine degli anni Novanta, Tutti gli Uomini
del Deficiente.
Tutti gli Uomini del
Deficiente è un film del 1999 diretto da Paolo Costella, noto per la
partecipazione della Gialappa's Band e dei comici di Mai Dire...,
serie di programmi comici basata sul commento ironico fuori campo del
trio.
La Gialappa's Band è un
trio composto da Marco Santin, Carlo Taranto e Giorgio Gherarducci,
formatosi nel 1985 durante la trasmissione radiofonica Bar Sport, nel
corso della quale i tre commentavano ironicamente le varie giornate
del campionato di calcio. Visto il successo della trasmissione, i tre
(assieme a Sergio Ferrentino, conduttore di Bar Sport) arrivarono a
commentare in radio i mondiali di Messico 1986. Da questo evento
deriverà anche il futuro nome del trio: visti i frequenti problemi
intestinali subiti dai calciatori nel corso di questo torneo, i tre
pensarono di assumere come nome Gialappa's Band basandosi sulla
gialappa, una pianta dalla quale viene estratto un potente lassativo
per cavalli.
Successivamente i tre,
sempre con Ferrentino, approderanno sul grande schermo, dove
commenteranno telenovelas, sempre con gli stessi toni ironici delle
precedenti esperienze radiofoniche, nello show di Rete4 Un Fantastico
Tragico Venerdì.
Dopo che Ferrentino lasciò il gruppo, i tre realizzarono la trasmissione Mai Dire Banzai, durante la quale commentarono le varie prove alle quali erano sottoposti i concorrenti delle trasmissioni giapponesi Takeshi's Castle e The Gaman.
Dopo che Ferrentino lasciò il gruppo, i tre realizzarono la trasmissione Mai Dire Banzai, durante la quale commentarono le varie prove alle quali erano sottoposti i concorrenti delle trasmissioni giapponesi Takeshi's Castle e The Gaman.
Il successo di Mai Dire
Banzai li porterà a realizzare Mai Dire Gol, che consacrerà il trio
sul grande schermo, nella quale riprendono a commentare il calcio,
sempre con lo stesso stile ironico.
La trasmissione col tempo
inizierà a dare spazio anche a sketch comici, con i quali iniziarono
a farsi conoscere comici come Aldo, Giovanni e Giacomo, Maurizio
Crozza, Gioele Dix, Daniele Luttazzi e molti altri.
Si arriva così a vari
spin-off della trasmissione, tra cui Mai Dire Tv, nel quale venivano
commentati diversi filmati tratti da reti televisive regionali ed
internazionali, tra cui la mitica telenovela piemontese Sogni d'Amore
e le lezioni di regia di Vito Colomba, autore dello spaghetti western
Quattro Carogne a Malopasso, oltre a lanciare personaggi ai limiti
del trash come il Mago Gabriel (che appare anche nella telenovela
piemontese), Donato Mitola, Gianni Drudi, Michele Giordano (con il
quale avranno anche una sorta di faida), e persino il noto
chitarrista anglo-italiano Richard Benson.
Tornando al film,
quest'ultimo è strettamente legato al ciclo di Mai Dire..., sia per
la partecipazione della Gialappa's, presenti sempre come voci fuori
campo, ma anche per la presenza di molti dei comici lanciati dalla
trasmissione. Lo stesso trio ha inoltre partecipato alla
sceneggiatura del film.
Iniziamo con il descrivere
la trama: Leone Stella (interpretato da Arnoldo Foà) è un
programmatore informatico con un passato da hippie, ed è presidente
della Totem Arts, una casa di sviluppo di videogiochi indipendente
autrice della famosa serie di Doctor Leo Star, nota per essere
commentata dalla Gialappa's. Ormai anziano, decide di lasciare la sua
azienda e ritirarsi, ma a una condizione: vuole che il suo successore
sia qualcuno che si chiami come lui, così indice un concorso al
quale invita a partecipare tutti gli uomini di nome Leone Stella e le
donne di nome Stella Leone.
Nelle scene successive
vengono presentati alcuni dei concorrenti principali: Stella (Claudia
Gerini), un'insegnante presso una scuola elementare continuamente
importunata dall'ex marito Martino (Paolo Hendel), un chirurgo di
scarso successo, Don Leone (Giovanni Esposito), un prete che,
nonostante la sua riluttanza, viene convinto a partecipare per
cercare di rimettere in sesto la sua chiesa, LS DJ (Maurizio Crozza),
un fin troppo esuberante disc jockey che lavora per una piccola
stazione radiofonica, e Leon (Gigio Alberti), un assassino che
avrebbe però preferito diventare un parrucchiere ed aprire un salone
di bellezza. A questi si sarebbe dovuto aggiungere anche un
ragioniere (Francesco Paolantoni), ma quest'ultimo, dopo aver subito
il pignoramento di tutti i beni, a causa di debiti non pagati,
tenterà il suicidio buttandosi dalla finestra, salvo scoprire troppo
tardi del concorso (ironia della sorte, proprio quando stava per
sapere prima della cosa tramite radio, telefono e giornale, il
pignoratore glielo impediva, portandogli via ogni volta l'oggetto in
questione).
Nel frattempo la
multinazionale giapponese Black Byte ha intenzione di sfruttare
l'opportunità del concorso per prendere il controllo della Totem
Arts, così si rivolge a tre membri della Yakuza (interpretati da
Aldo, Giovanni e Giacomo), i quali inviano ad un loro complice (Fabio
de Luigi) un potente talismano, il Sacro Wok, un frammento di
meteorite precipitato migliaia di anni fa in Giappone, che sembra
portare fortuna al suo possessore.
Il giorno dell'inizio del
concorso, più di cinquanta partecipanti si recano alla sede della
Totem Arts, tra cui Stella, Leon, LS DJ, Don Leone, Mr Sacro Wok
(come verrà ribattezzato l'infiltrato della Yakuza), una cavia umana
(Andrea Brambilla, meglio conosciuto come Zuzzurro, del duo comico
Zuzzurro e Gaspare) e Little Star (Marina Massironi), una ex
spogliarellista grande fan del presidente (in seguito rivererà di
essere stata chiamata Stella perché nata il suo stesso giorno). Una
volta presentatisi di fronte alla Gialappa's, compare in collegamento
video il presidente, che spiega le regole del gioco. Le prove che i
concorrenti dovranno affrontare saranno basate sui livelli del
prossimo capitolo della serie, e che dovranno superarle prima che lo
stesso presidente completi il livello relativo.
La prima prova consiste
nel raggiungere La California, un piccolo paese in Toscana, senza
soldi, vestiti da hippie e senza usare i loro mezzi, ma facendosi
aiutare solo da sconosciuti.
La cavia umana (grazie
alle sue “chiappe calamitate”) e LS DJ riescono ad arrivare a
destinazione scroccando un passaggio su un treno. Don Leone ci
proverà, ma verrà scoperto e dovrà proseguire grazie all'aiuto di
un gruppo di suore; sul treno peraltro il parroco farà la conoscenza
di un gruppo di Guardie Svizzere che fumano canne e trafficano droga
in Vaticano, e tenterà di farsele amiche spacciandosi per un
anticlericale, salvo poi essere sbugiardato (ci ritorneremo più
avanti nella storia su questo punto, tenetelo a mente). Leon, Stella
e Little Star giungono a destinazione a bordo di un furgoncino rubato
dal primo (e sul quale Little Star si era imbucata, mentre Stella è
salita a bordo per sfuggire ai fastidi causati dall'ex marito, che
intanto è riuscito pure a farle perdere il lavoro di insegnante),
mentre Mr Sacro Wok, dopo essere stato cacciato da un piccolo
aereoplano (poi andato in avaria), è riuscito a farsi dare un
passaggio nientemeno che da Micheal Schumacher. Non ce la fa per
pochissimo un altro dei concorrenti, soprannominato “il Maratoneta”
(Ugo Dighero), che dopo aver rubato un piccolo scooter e proseguito
di corsa una volta finita la benzina, viene colpito da una pallonata
e stordito.
Giunti poi presso il
confine con la Svizzera, è la volta della seconda prova: passare il
confine con un chilo di marijuana. A questo punto la cavia umana
decide di ritirarsi, credendo la prova solo una copertura per
spacciare droga, ma finisce per ritrovarsi in un ristorante nazista.
Ancora una volta Leon, Stella e Little Star collaborano, e riescono a
superare la dogana grazie a quest'ultima e per i suoi precedenti
“osè”, oltre a far passare Stella per una promessa del porno e
Leon per il loro agente. LS DJ passerà prendendosi gioco dei
controllori, oltre ad accusare il trio di trafficare droga.
Mr Sacro Wok verrà
sgamato, ma al tempo stesso acclamato come milionesimo spacciatore,
riuscendo a passare e ricevendo in regalo la mascotte dei doganieri,
un pupazzo di un asino vestito da doganiere di nome Doghy. Il pupazzo
verrà poi preso anche dai tre uomini della Yakuza come regalo per
Giacomo, ma più semplicemente utilizzato come pretesto per alcune
gag.
Don Leone, in quanto uomo
di chiesa, viene lasciato passare senza problemi, ma alla fine
quest'ultimo si costituirà, salvo poi scoprire che in realtà tutti
loro stavano trasportando della cicoria, e non marijuana.
Alla fine passano tutti,
escludendo la già ritiratasi cavia umana, ma mentre i concorrenti si
erano recati in un internet cafè in attesa di nuove istruzioni, Leon
ucciderà nei bagni del locale LS DJ, stufo delle sue continue
provocazioni (e anche per vendicarsi del tiro mancino alla dogana).
Rimasti così in cinque,
li aspetterà la terza prova: passare una notte in carcere. Stella e
Don Leone verranno fermati per aver infranto una vetrina di un sexy
shop, mentre Leon verrà arrestato per aver aggredito una vecchietta.
Mr Sacro Wok viene condotto in galera dopo che alcuni agenti lo hanno
riconosciuto come un pirata della strada imprendibile. Little Star
tenterà di farsi ospitare proponendo in cambio uno striptease, ma
finirà per rompersi il menisco e ritirarsi.
Una volta rilasciati il
giorno successivo, arriviamo dunque alla quarta prova, ovvero farsi
baciare da uno sconosciuto, il primo che incontrano. Stella passa
dopo aver interrotto un matrimonio, mentre Don Leone, dopo una fuga
rocambolesca, viene baciato dalle sue fan (tra cui Alessia Marcuzzi),
mentre Mr Sacro Wok, dopo aver rischiato di soffocare, viene soccorso
tramite respirazione bocca a bocca da Barbara D'Urso (qui non ancora
nota come “donna dalla finta espressione triste odiata da mezza
Italia”), che riprende i panni della dottoressa Giò, protagonista
dell'omonima fiction da lei interpretata verso la fine degli anni
Novanta; così facendo, anche lui supera la prova. Leon invece si
ritira, dopo che la stessa vecchietta aggredita la sera prima, ora
innamorata di lui, lo inseguirà ovunque, per poi arrivare a morderlo
dove non batte il sole.
Rimasti in tre, si arriva
alla quinta prova: trovare il presidente, apparentemente nascosto in
un furgone giallo. Solo Stella riuscirà a trovarlo: Don Leone
ritrova le Guardie Svizzere, che lo fermano a bere, salvo poi
scoprire che gli hanno fatto assumere un cocktail psichedelico di
acidi, mentre Mr Sacro Wok perde il suo talismano, che si rompe
contro una roccia, e muore schiacciato da un meteorite. Stella scopre
così quale sarà la prova finale: trovare e disinnescare una bomba
nascosta nella sede della Totem Arts. Ma all'interno dell'edificio è
rimasta bloccata anche la Gialappa's Band, anche per via dell'addetto
alle pulizie (Bebo Storti), che vuole approfittare dell'occasione per
vendicarsi delle continue battute sulla sua pettinatura, e per questo
li blocca all'interno della loro postazione. Stella non sa se
accettare, ed in questo momento assistiamo ad una rottura della
quarta parete: una voce narrante (Elio) lancia un sondaggio
attraverso il quale gli spettatori, grazie a “sensori telepatici
nascosti nelle loro poltrone” possono decidere tra tre opzioni:
salvare i tre, non salvarli, o “nuda nuda”, con vittoria della
prima opzione. Stella raggiungerà l'edificio in tempo e troverà la
bomba, ma non riuscirà a tagliare il filo rosso, in quanto
daltonica. Ma ci penserà un euforico Don Leone sotto acidi ad
aiutarla. Il presidente appare poi in video, rivelando che in realtà
la bomba era finta.
La Yakuza, nonostante la
morte di Mr Sacro Wok, vuole giocarsi il suo asso nella manica:
nell'edificio è nascosta una seconda bomba (questa volta vera),
nascosta nel telefono, pronta ad esplodere non appena qualcuno
rispondesse, ma l'intervento di Leon, che nel frattempo ha iniziato
ad innamorarsi di Stella (ricambiato), riesce ad evitare il peggio.
Tutto sembra procedere per il meglio, ma alla fine l'ordigno
esploderà comunque; Stella, Leon e Don Leone sono riusciti a
mettersi in salvo in tempo, mentre la Gialappa's Band è rimasta
coinvolta, con Marco, Carlo e Giorgio che vengono ritrovati
gravemente feriti.
Nel corso del film è
possibile imbattersi in diverse citazioni, come:
- lo stesso titolo è una parodia de Tutti gli Uomini del Presidente (All the President's Men);
- il primo livello del videogioco presenta citazioni ai film Duel, durante la scena in cui Doctor Leo Star scappa dal camion, e Paura e Delirio a Las Vegas (Fear and Loathing in Las Vegas), quando il protagonista del gioco riceve un passaggio da Raoul Duke e Dr. Gonzo;
- i titoli dei livelli richiamano alcune famose canzoni (California Dreamin', Smoke on the Water, Love Me Tender);
- nel terzo livello, quando Doctor Leo Star tenta di violare i sistemi difensivi del Pentagono, compare la frase “Greetings professor Falken”, come riferimento al film WarGames;
- il personaggio di Leon è un richiamo al film omonimo di Luc Besson (anche lui era infatti un assassino);
- il Maratoneta, dopo aver abbandonato lo scooter, inizia a correre senza mai fermarsi, venendo poi seguito da molte altre persone, così come accadeva in Forrest Gump.
Compaiono inoltre diverse
guest star. Oltre alla D'Urso e la Marcuzzi, fanno della apparizioni
Gioele Dix (la vittima che Leon farà fuori all'inizio del film),
Walter Fontana (uno degli assistenti medici di Martino), Ale e Franz
(i vicini di casa di Mr Sacro Wok), la showgirl olandese Ellen
Hidding (una dei poliziotti che arrestano Stella e Don Leone), gli ex
giocatori italiani di pallacanestro Antonello Riva, Davide Pessina,
Dino Meneghin, Fabrizio Ambrassa e Renzo Bariviera (la squadra degli
ebrei, che disputa una breve partita poco dopo il termine della prima
prova), ed i giornalisti Lamberto Sposini, Cristina Parodi, Enrico
Mentana e Benedetta Corbi; i primi due parleranno di servizi relativi
al concorso, mentre gli ultimi due compaiono nei minuti finali, per
comunicare la notizia dell'esplosione.
La colonna sonora del film
è stata curata dal gruppo musicale degli Elio e le Storie Tese (lo
stesso Elio, come già detto sopra, farà un piccolo cammeo come voce
fuori campo). Tra i brani presenti, troviamo Psichedelia (con la
partecipazione di Lucio Dalla, che si può sentire all'inizio e verso
la fine), Yes I Love You (spesso ricorrente nel corso del film), Tonza Patonza (durante lo striptease di Little Star) e Presidance (con Raffaella Carrà).
Molte sono le gag
ricorrenti: Leon, il cui sogno era quello di fare il parrucchiere,
spesso immagina la persona che ha davanti con un altro taglio di
capelli (o colore, nel caso di LS DJ), spesso in maniera piuttosto
ridicola. Anche il personaggio della cavia umana ha diverse gag
ricorrenti, che spesso consistono nel continuo cambio di colore di
uno o entrambi gli occhi; in una scena addirittura la barba gli
scompare, per riapparire subito dopo.
Ma sono soprattutto i tre
membri della Yakuza ad essere protagonisti di diverse gag. In una
scena, nel tentativo di spezzare una sigaretta con una katana, Aldo
taglierà il naso a Giacomo, oppure le gag che coinvolgono il pupazzo
di Doghy, dapprima picchiato, poi impiccato ed infine cucinato in
agrodolce, il tutto per infastidire Giacomo. Oppure quando, dopo la
morte di Mr Sacro Wok, stanno per tagliarsi un dito come segno di
penitenza per il loro fallimento; Giacomo se lo taglierà veramente,
con Aldo e Giovanni che si servono poi del dito mozzato per burlarsi
del compagno, o la gag simile del seppuku finale dei tre, dove però
saranno soltanto Aldo e Giovanni ad infilzarsi con la katana, mentre
Giacomo ha modo di vendicarsi burlandosi di loro, mostrando loro
anche un nuovo pupazzo di Doghy.
In definitiva, Tutti gli
Uomini del Deficiente non sarà un film che propone comicità
intellettuale, però sa strappare delle risate, soprattutto per chi è
stato fan della Gialappa's intorno agli anni Novanta, gli anni del
maggior successo del trio.
Per una volta vi saluto
con un brano musicale, la già menzionata Psichedelia degli Elio e le
Storie Tese. Detto questo, vi saluto e ci vedremo ad un prossimo
articolo.