giovedì 26 settembre 2013

Tutti gli Uomini del Deficiente

Avrei dovuto preparare un articolo relativo ad un certo film cult della scorsa estate, ma all'ultimo momento ho pensato di proporre qualcos'altro. Tranquilli, che l'articolo menzionato prima o poi arriverà.

Intanto vi parlerò di un film comico italiano della fine degli anni Novanta, Tutti gli Uomini del Deficiente.



Tutti gli Uomini del Deficiente è un film del 1999 diretto da Paolo Costella, noto per la partecipazione della Gialappa's Band e dei comici di Mai Dire..., serie di programmi comici basata sul commento ironico fuori campo del trio.

La Gialappa's Band è un trio composto da Marco Santin, Carlo Taranto e Giorgio Gherarducci, formatosi nel 1985 durante la trasmissione radiofonica Bar Sport, nel corso della quale i tre commentavano ironicamente le varie giornate del campionato di calcio. Visto il successo della trasmissione, i tre (assieme a Sergio Ferrentino, conduttore di Bar Sport) arrivarono a commentare in radio i mondiali di Messico 1986. Da questo evento deriverà anche il futuro nome del trio: visti i frequenti problemi intestinali subiti dai calciatori nel corso di questo torneo, i tre pensarono di assumere come nome Gialappa's Band basandosi sulla gialappa, una pianta dalla quale viene estratto un potente lassativo per cavalli.
Successivamente i tre, sempre con Ferrentino, approderanno sul grande schermo, dove commenteranno telenovelas, sempre con gli stessi toni ironici delle precedenti esperienze radiofoniche, nello show di Rete4 Un Fantastico Tragico Venerdì.
Dopo che Ferrentino lasciò il gruppo, i tre realizzarono la trasmissione Mai Dire Banzai, durante la quale commentarono le varie prove alle quali erano sottoposti i concorrenti delle trasmissioni giapponesi Takeshi's Castle e The Gaman.
Il successo di Mai Dire Banzai li porterà a realizzare Mai Dire Gol, che consacrerà il trio sul grande schermo, nella quale riprendono a commentare il calcio, sempre con lo stesso stile ironico.
La trasmissione col tempo inizierà a dare spazio anche a sketch comici, con i quali iniziarono a farsi conoscere comici come Aldo, Giovanni e Giacomo, Maurizio Crozza, Gioele Dix, Daniele Luttazzi e molti altri.
Si arriva così a vari spin-off della trasmissione, tra cui Mai Dire Tv, nel quale venivano commentati diversi filmati tratti da reti televisive regionali ed internazionali, tra cui la mitica telenovela piemontese Sogni d'Amore e le lezioni di regia di Vito Colomba, autore dello spaghetti western Quattro Carogne a Malopasso, oltre a lanciare personaggi ai limiti del trash come il Mago Gabriel (che appare anche nella telenovela piemontese), Donato Mitola, Gianni Drudi, Michele Giordano (con il quale avranno anche una sorta di faida), e persino il noto chitarrista anglo-italiano Richard Benson.

Tornando al film, quest'ultimo è strettamente legato al ciclo di Mai Dire..., sia per la partecipazione della Gialappa's, presenti sempre come voci fuori campo, ma anche per la presenza di molti dei comici lanciati dalla trasmissione. Lo stesso trio ha inoltre partecipato alla sceneggiatura del film.

Iniziamo con il descrivere la trama: Leone Stella (interpretato da Arnoldo Foà) è un programmatore informatico con un passato da hippie, ed è presidente della Totem Arts, una casa di sviluppo di videogiochi indipendente autrice della famosa serie di Doctor Leo Star, nota per essere commentata dalla Gialappa's. Ormai anziano, decide di lasciare la sua azienda e ritirarsi, ma a una condizione: vuole che il suo successore sia qualcuno che si chiami come lui, così indice un concorso al quale invita a partecipare tutti gli uomini di nome Leone Stella e le donne di nome Stella Leone.
Nelle scene successive vengono presentati alcuni dei concorrenti principali: Stella (Claudia Gerini), un'insegnante presso una scuola elementare continuamente importunata dall'ex marito Martino (Paolo Hendel), un chirurgo di scarso successo, Don Leone (Giovanni Esposito), un prete che, nonostante la sua riluttanza, viene convinto a partecipare per cercare di rimettere in sesto la sua chiesa, LS DJ (Maurizio Crozza), un fin troppo esuberante disc jockey che lavora per una piccola stazione radiofonica, e Leon (Gigio Alberti), un assassino che avrebbe però preferito diventare un parrucchiere ed aprire un salone di bellezza. A questi si sarebbe dovuto aggiungere anche un ragioniere (Francesco Paolantoni), ma quest'ultimo, dopo aver subito il pignoramento di tutti i beni, a causa di debiti non pagati, tenterà il suicidio buttandosi dalla finestra, salvo scoprire troppo tardi del concorso (ironia della sorte, proprio quando stava per sapere prima della cosa tramite radio, telefono e giornale, il pignoratore glielo impediva, portandogli via ogni volta l'oggetto in questione).
Nel frattempo la multinazionale giapponese Black Byte ha intenzione di sfruttare l'opportunità del concorso per prendere il controllo della Totem Arts, così si rivolge a tre membri della Yakuza (interpretati da Aldo, Giovanni e Giacomo), i quali inviano ad un loro complice (Fabio de Luigi) un potente talismano, il Sacro Wok, un frammento di meteorite precipitato migliaia di anni fa in Giappone, che sembra portare fortuna al suo possessore.
Il giorno dell'inizio del concorso, più di cinquanta partecipanti si recano alla sede della Totem Arts, tra cui Stella, Leon, LS DJ, Don Leone, Mr Sacro Wok (come verrà ribattezzato l'infiltrato della Yakuza), una cavia umana (Andrea Brambilla, meglio conosciuto come Zuzzurro, del duo comico Zuzzurro e Gaspare) e Little Star (Marina Massironi), una ex spogliarellista grande fan del presidente (in seguito rivererà di essere stata chiamata Stella perché nata il suo stesso giorno). Una volta presentatisi di fronte alla Gialappa's, compare in collegamento video il presidente, che spiega le regole del gioco. Le prove che i concorrenti dovranno affrontare saranno basate sui livelli del prossimo capitolo della serie, e che dovranno superarle prima che lo stesso presidente completi il livello relativo.
La prima prova consiste nel raggiungere La California, un piccolo paese in Toscana, senza soldi, vestiti da hippie e senza usare i loro mezzi, ma facendosi aiutare solo da sconosciuti.
La cavia umana (grazie alle sue “chiappe calamitate”) e LS DJ riescono ad arrivare a destinazione scroccando un passaggio su un treno. Don Leone ci proverà, ma verrà scoperto e dovrà proseguire grazie all'aiuto di un gruppo di suore; sul treno peraltro il parroco farà la conoscenza di un gruppo di Guardie Svizzere che fumano canne e trafficano droga in Vaticano, e tenterà di farsele amiche spacciandosi per un anticlericale, salvo poi essere sbugiardato (ci ritorneremo più avanti nella storia su questo punto, tenetelo a mente). Leon, Stella e Little Star giungono a destinazione a bordo di un furgoncino rubato dal primo (e sul quale Little Star si era imbucata, mentre Stella è salita a bordo per sfuggire ai fastidi causati dall'ex marito, che intanto è riuscito pure a farle perdere il lavoro di insegnante), mentre Mr Sacro Wok, dopo essere stato cacciato da un piccolo aereoplano (poi andato in avaria), è riuscito a farsi dare un passaggio nientemeno che da Micheal Schumacher. Non ce la fa per pochissimo un altro dei concorrenti, soprannominato “il Maratoneta” (Ugo Dighero), che dopo aver rubato un piccolo scooter e proseguito di corsa una volta finita la benzina, viene colpito da una pallonata e stordito.
Giunti poi presso il confine con la Svizzera, è la volta della seconda prova: passare il confine con un chilo di marijuana. A questo punto la cavia umana decide di ritirarsi, credendo la prova solo una copertura per spacciare droga, ma finisce per ritrovarsi in un ristorante nazista. Ancora una volta Leon, Stella e Little Star collaborano, e riescono a superare la dogana grazie a quest'ultima e per i suoi precedenti “osè”, oltre a far passare Stella per una promessa del porno e Leon per il loro agente. LS DJ passerà prendendosi gioco dei controllori, oltre ad accusare il trio di trafficare droga.
Mr Sacro Wok verrà sgamato, ma al tempo stesso acclamato come milionesimo spacciatore, riuscendo a passare e ricevendo in regalo la mascotte dei doganieri, un pupazzo di un asino vestito da doganiere di nome Doghy. Il pupazzo verrà poi preso anche dai tre uomini della Yakuza come regalo per Giacomo, ma più semplicemente utilizzato come pretesto per alcune gag.
Don Leone, in quanto uomo di chiesa, viene lasciato passare senza problemi, ma alla fine quest'ultimo si costituirà, salvo poi scoprire che in realtà tutti loro stavano trasportando della cicoria, e non marijuana.
Alla fine passano tutti, escludendo la già ritiratasi cavia umana, ma mentre i concorrenti si erano recati in un internet cafè in attesa di nuove istruzioni, Leon ucciderà nei bagni del locale LS DJ, stufo delle sue continue provocazioni (e anche per vendicarsi del tiro mancino alla dogana).
Rimasti così in cinque, li aspetterà la terza prova: passare una notte in carcere. Stella e Don Leone verranno fermati per aver infranto una vetrina di un sexy shop, mentre Leon verrà arrestato per aver aggredito una vecchietta. Mr Sacro Wok viene condotto in galera dopo che alcuni agenti lo hanno riconosciuto come un pirata della strada imprendibile. Little Star tenterà di farsi ospitare proponendo in cambio uno striptease, ma finirà per rompersi il menisco e ritirarsi.
Una volta rilasciati il giorno successivo, arriviamo dunque alla quarta prova, ovvero farsi baciare da uno sconosciuto, il primo che incontrano. Stella passa dopo aver interrotto un matrimonio, mentre Don Leone, dopo una fuga rocambolesca, viene baciato dalle sue fan (tra cui Alessia Marcuzzi), mentre Mr Sacro Wok, dopo aver rischiato di soffocare, viene soccorso tramite respirazione bocca a bocca da Barbara D'Urso (qui non ancora nota come “donna dalla finta espressione triste odiata da mezza Italia”), che riprende i panni della dottoressa Giò, protagonista dell'omonima fiction da lei interpretata verso la fine degli anni Novanta; così facendo, anche lui supera la prova. Leon invece si ritira, dopo che la stessa vecchietta aggredita la sera prima, ora innamorata di lui, lo inseguirà ovunque, per poi arrivare a morderlo dove non batte il sole.
Rimasti in tre, si arriva alla quinta prova: trovare il presidente, apparentemente nascosto in un furgone giallo. Solo Stella riuscirà a trovarlo: Don Leone ritrova le Guardie Svizzere, che lo fermano a bere, salvo poi scoprire che gli hanno fatto assumere un cocktail psichedelico di acidi, mentre Mr Sacro Wok perde il suo talismano, che si rompe contro una roccia, e muore schiacciato da un meteorite. Stella scopre così quale sarà la prova finale: trovare e disinnescare una bomba nascosta nella sede della Totem Arts. Ma all'interno dell'edificio è rimasta bloccata anche la Gialappa's Band, anche per via dell'addetto alle pulizie (Bebo Storti), che vuole approfittare dell'occasione per vendicarsi delle continue battute sulla sua pettinatura, e per questo li blocca all'interno della loro postazione. Stella non sa se accettare, ed in questo momento assistiamo ad una rottura della quarta parete: una voce narrante (Elio) lancia un sondaggio attraverso il quale gli spettatori, grazie a “sensori telepatici nascosti nelle loro poltrone” possono decidere tra tre opzioni: salvare i tre, non salvarli, o “nuda nuda”, con vittoria della prima opzione. Stella raggiungerà l'edificio in tempo e troverà la bomba, ma non riuscirà a tagliare il filo rosso, in quanto daltonica. Ma ci penserà un euforico Don Leone sotto acidi ad aiutarla. Il presidente appare poi in video, rivelando che in realtà la bomba era finta.
La Yakuza, nonostante la morte di Mr Sacro Wok, vuole giocarsi il suo asso nella manica: nell'edificio è nascosta una seconda bomba (questa volta vera), nascosta nel telefono, pronta ad esplodere non appena qualcuno rispondesse, ma l'intervento di Leon, che nel frattempo ha iniziato ad innamorarsi di Stella (ricambiato), riesce ad evitare il peggio. Tutto sembra procedere per il meglio, ma alla fine l'ordigno esploderà comunque; Stella, Leon e Don Leone sono riusciti a mettersi in salvo in tempo, mentre la Gialappa's Band è rimasta coinvolta, con Marco, Carlo e Giorgio che vengono ritrovati gravemente feriti.

Nel corso del film è possibile imbattersi in diverse citazioni, come:
  • lo stesso titolo è una parodia de Tutti gli Uomini del Presidente (All the President's Men);
  • il primo livello del videogioco presenta citazioni ai film Duel, durante la scena in cui Doctor Leo Star scappa dal camion, e Paura e Delirio a Las Vegas (Fear and Loathing in Las Vegas), quando il protagonista del gioco riceve un passaggio da Raoul Duke e Dr. Gonzo;
  • i titoli dei livelli richiamano alcune famose canzoni (California Dreamin', Smoke on the Water, Love Me Tender);
  • nel terzo livello, quando Doctor Leo Star tenta di violare i sistemi difensivi del Pentagono, compare la frase “Greetings professor Falken”, come riferimento al film WarGames;
  • il personaggio di Leon è un richiamo al film omonimo di Luc Besson (anche lui era infatti un assassino);
  • il Maratoneta, dopo aver abbandonato lo scooter, inizia a correre senza mai fermarsi, venendo poi seguito da molte altre persone, così come accadeva in Forrest Gump.
Compaiono inoltre diverse guest star. Oltre alla D'Urso e la Marcuzzi, fanno della apparizioni Gioele Dix (la vittima che Leon farà fuori all'inizio del film), Walter Fontana (uno degli assistenti medici di Martino), Ale e Franz (i vicini di casa di Mr Sacro Wok), la showgirl olandese Ellen Hidding (una dei poliziotti che arrestano Stella e Don Leone), gli ex giocatori italiani di pallacanestro Antonello Riva, Davide Pessina, Dino Meneghin, Fabrizio Ambrassa e Renzo Bariviera (la squadra degli ebrei, che disputa una breve partita poco dopo il termine della prima prova), ed i giornalisti Lamberto Sposini, Cristina Parodi, Enrico Mentana e Benedetta Corbi; i primi due parleranno di servizi relativi al concorso, mentre gli ultimi due compaiono nei minuti finali, per comunicare la notizia dell'esplosione.

La colonna sonora del film è stata curata dal gruppo musicale degli Elio e le Storie Tese (lo stesso Elio, come già detto sopra, farà un piccolo cammeo come voce fuori campo). Tra i brani presenti, troviamo Psichedelia (con la partecipazione di Lucio Dalla, che si può sentire all'inizio e verso la fine), Yes I Love You (spesso ricorrente nel corso del film), Tonza Patonza (durante lo striptease di Little Star) e Presidance (con Raffaella Carrà).

Molte sono le gag ricorrenti: Leon, il cui sogno era quello di fare il parrucchiere, spesso immagina la persona che ha davanti con un altro taglio di capelli (o colore, nel caso di LS DJ), spesso in maniera piuttosto ridicola. Anche il personaggio della cavia umana ha diverse gag ricorrenti, che spesso consistono nel continuo cambio di colore di uno o entrambi gli occhi; in una scena addirittura la barba gli scompare, per riapparire subito dopo.
Ma sono soprattutto i tre membri della Yakuza ad essere protagonisti di diverse gag. In una scena, nel tentativo di spezzare una sigaretta con una katana, Aldo taglierà il naso a Giacomo, oppure le gag che coinvolgono il pupazzo di Doghy, dapprima picchiato, poi impiccato ed infine cucinato in agrodolce, il tutto per infastidire Giacomo. Oppure quando, dopo la morte di Mr Sacro Wok, stanno per tagliarsi un dito come segno di penitenza per il loro fallimento; Giacomo se lo taglierà veramente, con Aldo e Giovanni che si servono poi del dito mozzato per burlarsi del compagno, o la gag simile del seppuku finale dei tre, dove però saranno soltanto Aldo e Giovanni ad infilzarsi con la katana, mentre Giacomo ha modo di vendicarsi burlandosi di loro, mostrando loro anche un nuovo pupazzo di Doghy.

In definitiva, Tutti gli Uomini del Deficiente non sarà un film che propone comicità intellettuale, però sa strappare delle risate, soprattutto per chi è stato fan della Gialappa's intorno agli anni Novanta, gli anni del maggior successo del trio.

Per una volta vi saluto con un brano musicale, la già menzionata Psichedelia degli Elio e le Storie Tese. Detto questo, vi saluto e ci vedremo ad un prossimo articolo.



giovedì 19 settembre 2013

Jolly Blu

Tanto per cambiare, ancora una volta ho lasciato morire il mio blog dopo pochi post.

Tralasciando queste cose, per rispolverare questo blog oggi vi parlerò di un film italiano della fine degli anni Novanta: Jolly Blu



Jolly Blu è un film del 1998 diretto da Stefano Salvati, regista di numerosi videoclip di artisti italiani, qui al suo primo lungometraggio. Il film vuole tentare di riproporre un genere molto in voga intorno agli anni Sessanta in Italia, ovvero il musicarello. Questo genere cinematografico era noto per proporre una storia basata su una o più canzoni di un certo artista (che spesso compariva nel ruolo di uno dei protagonisti di questi film), e che ovviamente ne costituivano la colonna sonora principale, oltre a promuovere e dare maggiore visibilità ai cantanti coinvolti.
Nel caso di Jolly Blu, l'artista coinvolto è il cantante pavese Max Pezzali, o più precisamente il gruppo musicale con il quale Pezzali ha raggiunto la fama, gli 883.

Breve storia degli 883 per coloro che non conoscessero vita, morte e miracoli di Max Pezzali: gli 883 nacquero come duo in quel di Pavia per opera di Max Pezzali e di Mauro Repetto, due vecchi amici e compagni di classe. I due scelsero il nome 883 basandosi sulla cilindrata della moto Harley-Davidson Sportster. I due cantanti furono presto notati da Claudio Cecchetto, il quale contribuì a lanciarli, portandoli a partecipare a festival, come quello di Castrocaro del 1991, e a pubblicare nel 1992 il primo album, Hanno Ucciso l'Uomo Ragno.
In breve tempo la fama del duo cominciò a crescere, e seguì nel 1993 il secondo disco, Nord Sud Ovest Est, oltre a vincere nello stesso anno il Festivalbar.
Tuttavia nel 1994 i due si separarono: mentre Pezzali continuò ad esibirsi come 883, che in seguito trasformerà in una vera e propria band, Repetto partì per l'America in cerca di fortuna, affrontando diverse disavventure, al seguito delle quali si trasferì in Francia, dove lavorò per un periodo come animatore a Disneyland (ma questa è un'altra storia [cit.]).
Torniamo a Max, il quale nel 1995 ingaggiò altri musicisti (tra cui le coriste Paola e Chiara Iezzi, che in seguito, da soliste, si faranno conoscere come Paola & Chiara) e, come già detto sopra, fece degli 883 una vera e propria band, questo fino al 2002, anno in cui Pezzali scioglierà definitivamente il gruppo, continuando l'attività di cantante da solista.

Il film in questione è uscito in un periodo nel quale, nonostante l'addio di Repetto, la popolarità del gruppo era alle stelle, soprattutto tra i più giovani.
Piccolo momento di autocritica: nell'articolo su The Room, mi sono accorto di aver usato un sacco di spazio per spiegare la trama del film. In questo caso, credo che difficilmente mi metterò a parlare troppo nei dettagli della trama, semplicemente perché non c'è una vera e propria storia, quanto piuttosto un insieme di sotto-trame relative al gruppo di protagonisti, alcuni ragazzi che si ritrovano spesso in un piccolo bar di periferia, tale Jolly Blu, dal titolo di una delle canzoni degli 883 (ma non era una sala giochi?).
Come già spiegato, nei musicarelli spesso chi cantava le canzoni, compariva come uno dei personaggi del film, ed infatti Max Pezzali è presente nel ruolo di Max, un ragazzo appassionato di musica che ogni giorno si ritrova con il suo gruppo di amici al Jolly Blu per passare il tempo.

Da qui iniziano a dipanarsi le varie sotto-trame, tra cui:
  • il Jolly Blu è in difficoltà economiche e rischia di chiudere, per lasciare posto ad una pellicceria;
  • il gruppo tenta di fare colpo su alcune ragazze, per poi fare un enorme figuraccia quando insieme finiranno per perdersi in strada;
  • Enrico, uno degli amici di Max, tenta di iniziare una relazione con una di queste ragazze, Beatrice (ruolo per il quale fece un provino un ancora sconosciuta Angelina Jolie, però scartata perché “troppo sexy” e sostituita da una “espressivissima” Alessia Merz), cercando di farsela amica per poi arrivare a qualcosa di più;
  • Daniele, un altro degli amici ci vuole provare con Annabella, una donna sensuale che passa sempre ogni giorno, alla stessa ora, nei pressi del locale (e che i ragazzi chiamano “il Mito”, interpretata da Sabrina Salerno). In seguito si scoprirà che è suo padre a voler aprire la pellicceria al posto del Jolly Blu. [Piccola nota: ricordo che in quegli anni, a La Ruota della Fortuna (ma anche in altre trasmissioni televisive sui canali Mediaset, mi sembra), spesso c'era tra gli sponsor la pellicceria Annabella di Pavia, che forniva anche le pellicce come premi finali, il che mi fa sospettare un possibile tentativo di product placement all'interno del film];
  • Anna, la fidanzata di Michele, un altro ancora degli amici di Max, si concede ad un individuo noto come Il Losco, e lui viene a scoprirlo per caso grazie ad un filmato girato da uno dei membri della sua compagnia durante il party in discoteca;
  • Alex (interpretato da Dario Cassini, noto per apparizioni in show come Zelig e Colorado), il figlio del gestore del Jolly Blu ed uno dei migliori amici di Max, sembra avere qualche problema (lo spettatore viene convinto che possa avere problemi con la droga, soprattutto ad un punto del film, dove i ragazzi credono che sia morto, per poi smentire il tutto verso la fine del lungometraggio).

Forse la storia che più si avvicina ad una trama principale è quella di Max, che ho preferito prendere a parte. Come già detto, il ragazzo è un appassionato di musica e nel tempo libero compone canzoni. Nel tentativo di guadagnare soldi per saldare i debiti del locale, il gruppo di amici organizza una festa, durante la quale Max decide di esibirsi e proporre le sue canzoni. Alla festa però viene invitato anche un talent scout, Saturnino (noto per essere stato bassista di Jovanotti), il quale nota Max e gli propone di fare un provino davanti al presidente di una casa discografica (interpretato da nientepopodimeno che dallo stesso Lorenzo Cherubini - a.k.a. Jovanotti, appunto). Max si esibisce davanti a Jovanotti e quest'ultimo decide di produrre il suo disco.

Le varie storie, inoltre, sono accompagnate da vari brani degli 883, alcuni dei quali proposti con tanto di testi in stile karaoke. Tra i brani presenti, proposti in versione integrale, troviamo: Hanno Ucciso l'Uomo Ragno (la canzone che Max canta durante il provino davanti a Jovanotti e Saturnino), Sei un Mito (durante la quale si svolge la sotto-trama del ragazzo che ci prova con la Salerno), Tieni il Tempo (durante la festa nel locale), Rotta per Casa di Dio (quando i ragazzi si perdono per strada con le ragazze), Se Tornerai (dopo che Max apprende della “morte” di Alex), La Regola dell'Amico (relativa alla sotto-trama del ragazzo che prova a farsi amica la Merz), Come Mai (verso la fine) e molte altre. E' presente anche una versione remixata in stile dance di Nella Notte, che si può ascoltare quando i ragazzi vanno una sera ad una festa in discoteca. Le scene in cui si possono ascoltare le canzoni inoltre sembrano dirette come fossero dei videoclip musicali, lo stesso campo dal quale proviene Salvati, lasciando la sensazione che l'intero film non sia altro che un enorme videoclip delle canzoni degli 883.
La recitazione generale degli attori è a dir poco scadente e approssimativa, tipica di certi Z-Movie italiani degli ultimi quindici anni, film come Alex l'Ariete, Parentesi Tonde, Dreamland, e persino il secondo lungometraggio di Salvati, quell'AlbaKiara capace di trasformare certe persone in assassini di pupazzi raffiguranti idraulici dei videogiochi. In particolare spicca la recitazione di Alessia Merz, che dimostra un'espressività degna (se non anche peggio) di Bella Swan nei film di Twilight.
Come ultima nota, segnalo un cammeo abbastanza inutile, che riguarda la ex showgirl spagnola Natalia Estrada, comparsa durante la festa in discoteca; Cisco, uno dei ragazzi, tenterà di provarci con lei, millantando anche di aver avuto una Porsche, ricevendo in cambio un enorme due di picche ed una serie di insulti in spagnolo.
In definitiva, personalmente considero questo film più che altro come un pretesto per riascoltarsi le canzoni degli 883, qualora ne fosse stati fan all'epoca. Tolte le canzoni degli 883, il film non è altro che la classica trashata italiana da quattro soldi, anche se non ai livelli dei film citati poco sopra, che tenta di agganciarsi all'allora successo di Pezzali e compagnia.

Spero che la lettura sia stata di vostro gradimento, e ci rivedremo per un prossimo eventuale articolo, che di questo passo probabilmente pubblicherò quando le macchine si saranno ribellate all'uomo. Ma questa sarà un'altra storia [cit.]